Tra agosto e settembre, le campagne e le strade dei paesini dell’entroterra siciliano vengono invasi da una distesa bruna di mandorle. Per noi che le abbiamo viste sempre lì, stese per terra su delle enormi tele verdi nel tepore di un’estate che si allontana, le mandorle non possono che essere, per genesi, siciliane doc. In realtà, però, la storia delle mandorle è legata ad un altro territorio, che è stato nei secoli la loro prima casa, l’Oriente. Pare, infatti, che l’Occidente abbia conosciuto questo gustoso frutto proprio a partire dalla Sicilia, da questo triangolo di terra spalmato tra tre mondi, dove sarebbe stato importato qualche secolo prima della venuta di Cristo, dai Fenici. La provenienza dalla terra dei miti, lega il mandorlo, e nella fattispecie la sua fioritura, ad una bellissima leggenda, quella di Fillide e Acamante.
Acamante in viaggio verso Troia, conobbe la principessa Fillide, durante una sosta in Tracia. Tra i due fu subito amore. Il destino di Acamante, però, era la guerra e così, fu costretto a partire, con la promessa che, di sicuro, sarebbe tornato. Ma Fillide, attesi invano 10 anni nella speranza che tornasse il suo amore, appresa la notizia della caduta di Troia, credendolo morto si lasciò morire di dolore. La sorte, però, aveva voluto che Acamante restasse in vita e che tornasse dalla sua amata. La dea Atena vedendo il giovane tornare, mossa da un’atroce commozione, decise di trasformare Fillide in un bellissimo mandorlo. Quando Acamante giunse di fronte al mandorlo, con furioso amore l’abbracciò. E proprio grazie a quell’abbraccio il mandorlo fiorì.
La maniera greca di raccontare il connubio tra naturalità e divinità è sempre qualcosa di affascinante e rende questo frutto ancora più interessante.
La Sicilia, dal canto suo, è stata la prima casa del mandorlo nel mondo Occidentale e questo certamente non ci stupisce. Il clima mite della nostra isola, infatti, è in grado di far sentire a casa qualsiasi frutto. La nostra è stata da sempre una terra produttiva e generosa, che con i suoi sapori e i suoi profumi è riuscita a far innamorare e a far sentire a casa chiunque.
Nei secoli la mandorla è diventata uno degli ingredienti più amati e utilizzati nella pasticceria e nella cucina siciliana ed è entrata, a pieno titolo, a far parte del “dna culinario” dell’isola. Pesti, granite, dolci, pasticcini, creme non c’è creazione in cui la bontà della mandorla non si imponga da regina.
Anche noi amiamo la mandorla. La amiamo per la sua dolcezza, per il suo carattere deciso, ma allo stesso tempo tollerante, che la fa abbinare benissimo a qualsiasi tipo di ingrediente. La mandorla, infatti, è protagonista di tante nostre creazioni: dalle nostre buonissime paste di mandorla al nostro panettone mandorlato, dalla nostra colomba alla nostra gustosissima e cremosissima crema di mandorle, fatta solo con il 60% di mandorle siciliane biologiche e naturali, zucchero di canna e olio evo.
Tra Oriente e Occidente la Sicilia trova sempre un modo per dare ad ogni suo prodotto una personalità nuova, unica, un carattere fortemente e innegabilmente siciliano.
In fin dei conti, che Sicilia sarebbe senza la mandorla?