Quando nasci in un paesino, le tradizioni sono importanti, soprattutto se quel paesino si trova in Sicilia. Quella della nostra isola è, infatti, una dimensione tradizionale particolare che lega sempre, in maniera inscindibile, i riti religiosi alle specialità culinarie. Ebbene sì, in Sicilia, ogni Santo ha il suo cibo, ogni festività religiosa il suo piatto tipico. Il connubio tra fede e gola è secolare e fortissimo e scandisce il tempo della vita, della festa, del desiderio, del lavoro.
È una condizione distintiva quella del siciliano, perennemente in bilico tra desiderio, attesa e soddisfazione del desiderio stesso. A settembre si inizia a sognare il torrone, a ottobre i taralli dei morti, a novembre i biscotti di Natale e così via, in un’aspirale che si trascina incessantemente per tutto l’anno, tutti gli anni, e che colloca irrimediabilmente ogni siciliano in quel girone che Dante dedicò ai golosi.
Alla tradizione natalizia si legano i nostri biscotti di Natale, il cui profumo inebriava le strade del nostro piccolo paese in un tempo che ormai ci appare troppo lontano, quello in cui in Sicilia non si conoscevano ancora né panettoni, né alberi di Natale.
La tradizione dei biscotti di Natale nessuno sa quando sia realmente cominciata, si sa solo che è una tradizione antica che ogni anno non smette mai di essere portata avanti, sia per la sua bontà sia per l’atmosfera che sempre rinnova nei cuori. Il bello delle tradizioni, infatti, è questo: che non sono solo riti, ma storia viva, nostalgia che si fa presente, infantili atmosfere del cuore che si non smettono mai di emozionarci, a dispetto del tempo.
A Barrafranca i biscotti di Natale non erano solo dei dolci squisiti, fatti con farina, strutto, zucchero, lievito madre, acqua e semi di anice, ma un’occasione per riunirsi e stare insieme. Sia il momento dell’impasto che il momento dell’assaggio erano momenti magici di condivisione e convivialità. Parenti, amiche e commari si riunivano per impastare, mentre, tra risate e racconti, i biscotti prendevano vita con la loro particolare forma a S e le loro punte estrose e creative. Per tenere a bada i più piccoli, in verità, venivano realizzate anche altre forme più simpatiche e gioiose, come il galletto e la bambolina.
Sin dalle prime luci dell’alba il Paese si riempiva di chiacchiere e di profumi. Non appena i biscotti erano pronti ogni commare li portava a casa con sé e li conservava, come un prezioso fortino, nel cassetto del “cantaranu”, perché la magia del primo morso fosse riservata esclusivamente al giorno di Natale.
È proprio questo mondo semplice, fatto di piccole cose buone, di tradizioni ineguagliabili che ci piace portare avanti ogni giorno. Il patrimonio storico e culinario che ci hanno lasciato i nostri avi è per noi un tesoro da custodire gelosamente, soprattutto in un mondo che sempre più tende ad omologarsi e globalizzarsi. Noi crediamo nel potere del gusto e nell’incommensurabile valore delle differenze.
I nostri biscotti di Natale non sono dei classici biscotti all’anice, sono dei biscotti squisiti, dal sapore inusuale, che sanno conquistare e incantare. Potete provare i nostri biscotti, i biscotti di Natale di Barrafranca, acquistandoli direttamente sul nostro shop.
Non mangiateli svogliatamente, però! Quando li assaporate per la prima volta, concentratevi; fate finta di camminare per le vie di un piccolo paesino dell’entroterra siciliano, mentre si accendono le prime luci dell’alba, suonano le campane della chiesa e la vita si sveglia teatrale e vociante, con un desiderio tra testa, gola e naso e un profumo nell’aria che ha già conquistato tutto, e tutti.
I nostri biscotti di Natale non sono un prodotto, sono una tradizione, un rito, una dolce atmosfera
del cuore.