Scopri la brioscia col tuppo nelle sue due anime: la versione dolce, simbolo di magia e colazioni siciliane con granita e gelato, e la novità salata, tutta da gustare.
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Quel tuppo che sa di casa
C’è un momento preciso che segna l’inizio dell’estate in Sicilia: è la prima volta che stacchi il tuppo dalla brioscia e lo inzuppi nella granita. È il momento in cui il cielo è azzurro che più azzurro non si può e le rondini cinguettano con forza sovrastando ogni altro rumore circostante. È un gesto che sembra banale, ma che in realtà è un rituale, di quelli sacri e duraturi, che si inizia a fare da bambini, con le ginocchia che penzolano dalla sedia, e si continua a perpetrare da grandi, portando nel cuore quella stessa atmosfera di magia, ma questa volta con la consapevolezza di star assaporando qualcosa non solo di buono, ma anche di unico, un alimento identitario che non si trova da nessun’altra parte nel mondo.
Noi, di quel tuppo, siamo da sempre innamorati, così come ogni siciliano. Ed è per questo che abbiamo deciso di tramandarlo nella sua ricetta originaria, ma anche in un altro modo più moderno e originale.
La nostra brioscia col tuppo dolce: farina, lievito madre e un pezzo di infanzia
La brioscia col tuppo dolce è la più iconica: morbida, profumata d’arancia e vaniglia, è pensata per essere assaporata con granite, gelati e varie creme golose e sfiziose. Noi la mandiamo avanti da decenni nella sua versione antica e tradizionale. Abbiamo, infatti, preservato e custodito la sua ricetta, affinché il gusto originario non andasse perduto.
La facciamo con farina, zucchero, strutto, latte, acqua, lievito naturale, miele, bacche di vaniglia, aroma naturale all’arancia, tuorlo d’uovo e un mix di batteri buoni e felici che nascono nel lievito madre ogni qualvolta che, abbracciando l’impasto a cui è destinato, capisce che si tratta della brioscia col tuppo. La storia dei batteri è uno scherzo? Sì, ma forse no, perché nell’impastare la farina c’è qualcosa di magico, di mistico, che non sempre razionalmente si può capire. O forse quella che si attiva mentre mangi il tuppo è semplicemente la felicità del ricordo, di quella bontà autentica, di quella testa leggera immersa nella luce estiva e di quel tempo che sembrava vuoto e invece era tutto pieno.
La nostra brioscia col tuppo salata: una piccola e golosa rivoluzione
Innamorato perso del tuppo, Lorenzo, un pomeriggio d’estate ha esclamato: “Io questo tuppo lo vorrei dappertutto” …. Ed è così che è nata la nostra brioscia col tuppo salata, fatta con: farina, zucchero, strutto, latte, acqua, lievito madre, tuorlo d’uovo e sale.
La farciamo con quello che amiamo: salumi siciliani, tonno, verdure grigliate, formaggi freschi. È diventata la nostra piccola rivoluzione, un modo per dire che la tradizione non è un museo, ma una storia che si può ancora scrivere e che le magie non sono solo legate all’infanzia, ma anche all’età adulta, quando puoi scegliere come renderti felice.
Dolce o salata? Non c’è una risposta giusta
La brioscia col tuppo dolce è un abbraccio del passato, un momento di pura magia. La brioscia col tuppo salata è un morso di goduria nel presente. Noi le amiamo entrambe, perché, alla fine, hanno il tuppo e si sa che la felicità per un siciliano si nasconde anche lì.
Se ti va, assaggiale entrambe, portati a casa un tuppo di magia.